lunedì 29 agosto 2016

Treviso e le sue Acque di Battaglia - Inaugurazione mostra Venerdì 9 Settembre


Centro Internazionale Civiltà dell’Acqua Onlus e Marco Polo System, in collaborazione con l'Ordine degli Ingegneri di Treviso, portano nel capoluogo della Marca la mostra fotografica itinerante "Acque di Battaglia Vie d'acqua navigabili, fiumi e lagune durante la Grande Guerra", realizzata nell’ambito delle iniziative dedicate al centenario della Grande Guerra, per far conoscere le vie d’acqua navigabili del territorio trevigiano sotto una luce nuova e accattivante.

La mostra giunge alla sua quarta tappa presso il Prato della Fiera di Treviso, nelle vicinanze dello storico porto fluviale di Makallè. Sarà esposta dal 9 al 21 settembre presso la Sala conferenze dell'Ordine degli Ingegneri, da Lunedì a Venerdì, dalle ore 9.00 alle ore 18.00 e il Sabato dalle 9.00 alle 13.00. Successivamente dal 23 settembre all'8 ottobre l'esposizione sarà fruibile presso la Biblioteca comunale di Treviso, Via Giacomelli n. 10, dal Lunedì al Venerdì dalle 9.00 alle 20.00 e il Sabato dalle 9.00 alle 13.00.



Si tratta di un'esposizione unica che mira ad attirare anche i più giovani alla conoscenza ravvicinata della Grande Guerra, rievocando eventi storici poco noti e generando un forte impatto emotivo nel pubblico fruitore. Le immagini, per lo più inedite e provenienti dagli archivi dell'Istituto di Storia e Cultura dell'Arma del Genio di Roma (ISCAG), sono altamente suggestive per il tema prescelto. Raccontano l'imponente organizzazione logistica messa in campo dal Regio Esercito Italiano durante la prima guerra mondiale per supportare e decongestionare i trasporti su strada e su ferrovia da e per il fronte: un milione e 500.000 tonnellate di merci, 1.700 chilometri di reti navigabili che andavano da Milano a Grado, più di 1.500 imbarcazioni e oltre 5.000 uomini del 4 reggimento Genio Lagunari. E Treviso era un importante snodo di questo sistema perché dal porto di S. Ambrogio di Fiera partivano le ambulanze fluviali della Croce Rossa Italiana per il primo soccorso ai feriti giunti dal fronte di guerra, che poi venivano trasportati sul Po verso altri ospedali più sicuri.