venerdì 25 maggio 2012

Discorso di apertura nelle cerimonie sacre irochesi

Volgiamo la mente alla nostra Madre Terra, perchè il Creatore ha fatto la nostra Madre e noi siamo sul suo corpo. Fin dall’inizio dei tempi, la nostra Madre Terra ci ha dato tutto ciò di cui abbiamo bisogno, ci ha sostenuto. La gente qui, e tutta la gente ovunque, dovrebbe pensare a questo e porgere saluti e ringraziamenti alla nostra Madre Terra, che ha sempre seguito le istruzioni del Creatore. Così salutiamo la Madre Terra. Salutiamo anche i corpi d’acqua, i fiumi, i grandi laghi, i torrenti, i pozzi, e le sorgenti. Il Creatore ha creato anch’essi. Ha dato vita a quelle acque e dirige l’acqua perchè collabori mano nella mano con tutta l’altra vita che ha posto su questa Terra. Così che quando noi beviamo l’acqua ogni giorno, la freschezza di quell’acqua e l’estinzione della nostra sete ci portano alla mente la comunanza cui partecipiamo. Vorrei chiedere che la nostra gente, mentre beve quest’acqua oggi, lasci che le menti si uniscano come fosse una sola mente. Offriamo il nostro saluto a tutta l’acqua del mondo, che ci ha portato così lontano. C’è un’altra cosa che il Creatore ha posto su questa Terra: l’erba e tutte le medicine e la diversa vegetazione. Il piano del Creatore fu che saremmo stati interdipendenti l’uno dall’altro: da queste erbe che nutrono gli animali, la selvaggina e da quelle medicinali che risanano le malattie. Anche se l’umanità ha dimenticato i segreti e la conoscenza e il modo appropriato con cui trattare queste cose, le medicine non hanno dimenticato. Esse aspettano ancora ogni giorno e ogni notte gli esseri umani e il mondo animale chiede loro aiuto perchè la pace possa venire e la malattia possa andarsene. Così, poichè siamo esseri smemorati, pensiamo in questo modo e porgiamo il nostro saluto alle medicine e alla vegetazione del mondo. C’è un’altra cosa. Il Creatore pose su questa Terra la vita alata. Gli uccelli volano sopra le nostre teste e nel primo mattino cantano le loro canzoni per ricordarci di questa vita. Le loro canzoni ci scuotono le menti. La vita alata fa questo, anche se sono pochi, come noi ora. La vita alata lotta ancora per portare la felicità alla mente dell’umanità. E all’Aquila, che era posta sull’Albero della Pace, chiediamo di custodire il nostro popolo. Chiediamo che tutta la nostra gente pensi a questo la prossima volta che sente gli uccelli. Uniamo le nostre menti come fossero una sola e porgiamo il nostro saluto a tutta la vita alata, com’è nostro dovere perchè la vita possa continuare. Ora dirigiamo la nostra attenzione ai Quattro Venti. Essi soffiano giorno e notte, fanno muovere l’aria e in questo modo sostengono la vita. Sono stati creati dal Creatore perchè fossero condivisi da tutta la vita. A questi venti che non sono mai mancati, che sono anch’essi ora ostacolati dall’umanità, che non sono più così sani, proprio come noi che siamo divenuti molto malati; a questi venti che ancora si sforzano di vivere e di compiere i loro doveri. Chiedo che tutta la gente diriga la propria attenzione allo Spirito e al Potere dei Venti, che non si sono mai scostati dalle istruzioni del Creatore di fare il loro dovere a beneficio di tutta la vita. Porgiamo un saluto ai Venti. A tutte le cose del mondo. E ce ne sono molte. Tutta quella Vita ha uno scopo; per tutta quella vita uniremo le nostre menti come Una sola e porgeremo la nostra consapevolezza e il nostro saluto a tutte quelle cose che sono troppo numerose per essere menzionate ora. E volgiamo ora la nostra mente al Cielo. Il Creatore ha dato il Sole del Giorno. Esso sarà il nostro fratello maggiore e guarderà su di noi, fratelli e sorelle minori. Brillerà la luce perchè possiamo vedere mentre camminiamo su questa Madre Terra, perchè possiamo vederci l’un l’altro, cosicchè vedremo la comunanza reciproca. Con il suo calore la Terra non gelerà, con il suo calore e potere le cose cresceranno. Così al nostro Fratello Maggiore, il Sole, che brilla oggi, il più affidabile che possa esserci, offriremo il nostro saluto; al nostro Vecchio Fratello Sole, che ha seguito le istruzioni del Creatore dal giorno dell’inizio sino ad ora. E speriamo di vederlo nuovamente domani. Per questa ragione abbiamo parole di gratitudine e incoraggiamento per il nostro Vecchio Fratello. Volgiamo il pensiero ora alla nostra Nonna Luna, che il Creatore ha posto in Cielo e che è a capo di tutta la Vita Femminile nel suo ciclo mensile. Il Creatore ha posto nelle sue mani il dovere di guardare che le famiglie degli esseri umani continuino. Quando i nostri bambini nascono e noi li sentiamo piangere per la prima volta, ciò significa che Nonna Luna è ancora forte e ancora condivide il suo potere con noi. Le maree dell’oceano salgono e calano, i giardini della Terra producono cibo: sono le azioni di Nonna Luna. E così siamo in grado di vivere. Lasciamo dunque che le nostre menti siano Una sola e porgiamo il saluto e il ringraziamento a Nonna Luna, la donna capo della Terra. E anche alle forze invisibili della Terra rivolgiamo il nostro pensiero. Il Creatore ha posto questi esseri sulla Terra e ha dato loro il potere affinchè possano guardare su di noi e portare messaggi a tutte le potenze e al Creatore per riferire come vanno le cose. A questi esseri spirituali porgiamo il saluto e il ringraziamento. Ora porgiamo il saluto al nostro Creatore, l’Artefice di tutto il Mondo. All’inizio del Tempo, quando il mondo era nuovo ed Egli ci fece, disse ai nostri antenati, i primi antenati: “Ho fatto tutto quello di cui avete bisogno sulla Terra. Queste cose vi porteranno Pace e Vita, che sarà continua. In cambio vi do una semplice istruzione: che siate grati per tutto quello che usate. Mentre camminate sulla Terra, di ogni forma di vita che vedete prenderete coscienza con gratitudine. Sarete sempre grati”. Così è che il popolo continua le sue cerimonie, che esprimono gratitudine e coscienza dell’interdipendenza di tutte le cose della natura, necessarie per vivere di giorno in giorno. Pensiamo dunque a queste cose e poniamoci di fronte al nostro Creatore, il Mistero dell’intero Universo, e porgiamo il nostro saluto e ringraziamento.


Impariamo dal passato per proteggere il futuro

Sarah Diotallevi - Centro Internazionale Civiltà dell'Acqua

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