[Sergio Reolon consegna a Mohammed El Faïz il Premio Civiltà dell’Acqua “Renzo Franzin” (2007)].
Si è spento venerdi 20 gennaio a Belluno all’età di 65 anni Sergio Reolon, già Presidente dal 2005 al 2010 del Centro Civiltà dell’Acqua Onlus.
Ex presidente della Provincia di Belluno e consigliere regionale del PD, Reolon passa alla storia come testimone di una delle più fiere battaglie combattute nell’ultimo decennio a difesa di un ambiente migliore e di un uso più consapevole delle nostre risorse, a partire dall’acqua e dalla Piave (la stessa che oggi si vorrebbe iscritta nella Lista del Patrimonio Mondiale!): fiume che, assieme all’amico Renzo Franzin, prese come simbolo per il riscatto di tutti i corsi d’acqua caratterizzati da eccessivi sfruttamenti.
Con queste parole Reolon ricorda Franzin, amico “decisivo in questa grande ‘battaglia per l’acqua’, condotta non con la forza delle armi, ma con quella delle idee e della volontà di tutelare il bene comune e i diritti di tutti, contro gli interessi particolari e, proprio per questo, non facile e pacifica”.
L’impegno civile di Reolon a difesa dell’ambiente, degli ecosistemi e della biodiversità va dunque ben al di là della comune visione utilitaristica dell’acqua “sfrutta-e-getta”, “intuba-e-inquina”, che ha caratterizzato le visioni politiche degli ultimi decenni. Nel contesto di un turbinoso “miracolo economico” del nord-est, si è infatti troppo spesso sacrificata la visione di medio e lungo periodo - l’unica in grado di tutelare l’ambiente che lasciamo in eredità ai nostri figli, compresi i costi necessari a risanarlo – a favore di interessi particolari e immediati.
L’ultimo libro di Reolon, “Kill Heidi” (2016), è dedicato alla necessità di liberarsi dai banali stereotipi che spesso associamo alla montagna – la sua amata terra - impedendoci di valorizzare al meglio le differenze tra questa e il resto del mondo.
Caro Presidente, con te se ne va un capitolo esemplare di storia di Civiltà dell’Acqua che negli ultimi decenni ha visto un Veneto fautore di grande sviluppo economico, ma anche drammaticamente ferito e devastato nell’ambiente. Si pensi, non ultimo, al recente caso di inquinamento da PFAS nel vicentino, di cui si è parlato e si parla fin troppo poco. Grazie, Sergio, per il tuo prezioso contributo ed esempio di civiche virtù dedicate a edificare il fin troppo fragile edificio di una Nuova Cultura dell’Acqua. Non lo dimenticheremo mai.
Ma le perdite per la Civiltà dell’Acqua non finiscono qui. A Marrakech domenica 22 gennaio è venuto a mancare anche Mohammed El Faïz, noto per il suo libro “Les maitres de l’eau. Histoire de l’hdraulique arabe” (Actes Sud, 2005), grazie al quale vinse nel 2007 la prima edizione del nostro Premio Internazionale Civiltà dell’Acqua.
Professore all’università di Marrakech, El Faïz si è arreso alla malattia contro cui combatteva da tempo. Il suo ultimo libro intitolato “Pour comprendre les revoltes arabes”(2013) raccoglie una serie di “interviste postume” con cui interroga alcuni grandi pensatori magrebini su questioni di scottante attualità, ricordando a tutti, con le parole profetiche di Ibn Khaldun, che “il fine ultimo della civiltà è la cultura”.
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