RICICLO DELL'ACQUA PIOVANA PER USI DOMESTICI
L’idea è quella di sfruttare l’acqua piovana per coprire quasi la metà, del fabbisogno idrico domestico.
Notevoli sarebbero i vantaggi economici, con una riduzione dei costi di smaltimento e di depurazione delle acque.
Vari invece, sarebbero gli usi: ad esempio, l’irrigazione del giardino e l’igiene domestica, come la pulizia dei sanitari, lavatrice e lavastoviglie che durerebbero di più, poiché si utilizzerebbe acqua meno ricca di calcare.
Per creare un impianto di raccolta d’acqua piovana, si può sfruttare la pendenza del tetto della casa: l’acqua piovana verrebbe fatta confluire in un apposito serbatoio di raccolta attraverso la grondaia, come si faceva a Venezia, con il sistema dei pozzi prima degli acquedotti; Ovviamente con le nuove tecnologie avremmo una acqua di miglior qualità rispetto all'epoca moderna.
L’acqua, infatti, subirebbe un primo processo di filtrazione, prima di venire convogliata in un secondo serbatoio e qui sottoposto al secondo processo di purificazione, mediante decantazione per eliminare batteri e sostanze nocive. A questo punto l’acqua sarebbe pronta per venire inserita nel sistema esistente di tubature.
Ovviamente, un impianto simile deve essere bene studiato e progettato, sia da un punto di vista strutturale che di impatto visivo: 1)innanzitutto, bisogna valutare la quantità media delle precipitazioni che differiscono per aree geografiche
2)poi, valutare la quantità d’acqua consumata in casa
3)Sarà molto importante affrontare l’impatto visivo, visto la difficoltà in Italia di installare determinati impianti, nonostante i benefici ambientali ed economici
Per quanto riguarda il costo, un impianto completo dovrebbe costare intorno agli 800 euro. ma l'investimento iniziale verrebbe ammortizzato dal risparmio sui costi di smaltimento e di depurazione delle acque che riguardano l’acquedotto.
Fonte: Tuttogreen
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