Il
Veneto è la prima regione in Italia per consumo di pesticidi con oltre 10 kg
per ettaro, contro una media nazionale di 4,6 come attestano i dati ISTAT. A
rilevarlo è il Rapporto
Nazionale Pesticidi nelle Acque dell'Istituto Superiore per la Protezione e la Ricerca
Ambientale (ISPRA) con dati riferiti al 2013-14. In Italia nel solo
2014 sono stati immessi in commercio per l'agricoltura ben 130.000 tonn di
prodotti fitosanitari di cui 59.000 tonn. di principi attivi.
Queste
sostanze col dilavamento dei terreni a causa delle piogge finiscono nei corsi
d'acqua e in parte nelle acque sotterranee. In Veneto è stata infatti rilevata la presenza di
pesticidi nel 75 % dei punti di prelievo (155) delle acque superficiali con ben
42 diversi composti chimici, e nel 30% dei punti di prelievo (232) delle acque
sotterranee con 13 sostanze chimiche trovate. Nel 23,9% dei
campioni delle acque superficiali si sono registrati valori superiori ai limiti
di legge e la contaminazione ha riguardato anche 1,3 % dei casi nelle acque
sotterranee.
Tra i principali contaminanti
gli erbicidi, usati come diserbanti in particolare nella coltura del mais.
Dobbiamo tuttavia evidenziare che i dati non comprendono il glifosate e il suo
metabolita AMPA non ricercato in quanto non inserito nel protocollo regionale e
si tratta dell'erbicida più utilizzato a livello nazionale, noto anche per la
pericolosità per la salute umana (come tutti i pesticidi in genere).
Va annotato, inoltre, che
l'indagine nazionale difetta, come rileva la stessa Ispra, un ritardo cronico
per cui le sostanze immesse nel mercato negli ultimi anni, per varie ragioni,
non sono nella lista dei composti ricercati. Un'ultima precisazione, i pesticidi da un punto di
vista normativo si distinguono in prodotti fitosanitari con circa 400 sostanze chimiche
diverse e in biocidi di cui non si hanno però, adeguate
informazioni relative alla quantità né al loro utilizzo. E
attenzione: da non confondere i pesticidi con gli inquinanti industriali, tipo
i Pfas, che sono altra cosa ancora.
Oltre al record negativo
della Regione Veneto per utilizzo dei pesticidi bisognerà, nei prossimi mesi e
anni, confrontarsi anche con situazioni sempre più delicate per quanto riguarda
gli inquinanti di origine industriale, PFAS e derivati.
Segnali inequivocabili di
un’urgente e ormai non più procrastinabile necessità di costruire una “Nuova
Cultura dell’Acqua” a tutti i livelli, dalle istituzioni ai cittadini.
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